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Giuseppe Guida è un fumettista di
Foggia dallo stile eclettico, classe '74. Ha sottratto del tempo prezioso al
lavoro che è la sua passione per concederci questa intervista.
Come è nata la sua passione per i fumetti ?
La passione nasce un po’ di anni
fa, grazie ad un amico che mi ha fatto apprezzare questo mondo attraverso i suoi
lavori e mi ha proposto alcune letture di autori tra questi Andrea Pazienza...
era il 1996.
Qual è stato il suo percorso per diventare fumettista ?
Il percorso non è stato affatto
facile perché prima era necessario costruire una base didattica, anche se dalle
mie parti non vi erano possibilità di interagire con la materia. Cominciai
l’avventura scolastica dapprima diplomandomi al Liceo artistico e
successivamente laureandomi all’Accademia di belle arti come scenografo ciò mi
ha permesso di avvicinarmi ad alcuni autori professionisti di Fumetti e
cominciare una sorta di Gavetta da Bottega. Tra questi ricordo il mio Maestro
Mario Milano (autore della Sergio Bonelli) storica Casa Editrice Italiana.
In quale momento della giornata è più creativo ?
In questo lavoro devi essere sempre
creativo non ci sono dei momenti, o dei frammenti di giornata che è basata
sull’organizzazione del lavoro, perché puoi avere più progetti da realizzare e
dovresti saperli gestire, ma la creatività deve essere operativa sempre e ad
ogni ora, anche di notte.

Lei lavora con la matita,
o utilizza anche il computer ?
Utilizzo prettamente le matite e i
supporti cartacei, diciamo che adoro la vecchia scuola di un tempo, matite,
acquerelli, o chine, ecoline e pantoni. Poi, bisogna adeguarsi anche ai vari
progetti che ti propongono.
Quale suo fumetto presenterà ai Romics, ce ne può parlare ?
Collaboro con la Casa Editrice
PRANKSTER COMICS che nasce da pochi anni ma ha all’attivo diverse pubblicazioni,
tra queste la serie chiamata SHADOWPLAY Creata da Renato U.Ruffino (Testi) e
Pierpaolo Pasquini (Disegni), dove in questo speciale ROMICS 2015 ho disegnato
insieme ad altri autori come Alessio Noverino e Giorgio Spalletta un episodio.
Ci può parlare del fumetto Arno Kowalsky 4.8, da cosa ha tratto ispirazione?
Arno Kowalsky 4,8 è un fumetto nato
dalla penna di A.Di Virgilio Sceneggiatore, che vanta diverse collaborazioni
come Tunuè,Skorpio ecc. Il progetto edito da Primiceri Editori, che esce durante
il Lucca Comics and Games nel 2011, vince il premio al Fullcomics 2012 di
Milano, come miglior fumetto seriale. Un bel progetto, che a breve riprenderà un
restyling e ritornerà con la continua del primo numero.

Chi è il protagonista Arno ?
Un ex poliziotto, un personaggio
insolito per via del suo consumo di droghe sintetiche, vuoi per un passato
burrascoso ma anche dovuto da tutto ciò che lo circonda.
Quali sono i rapporti tra Arno, tossicodipendente e Paz , di Andrea Pazienza?
Mah, diciamo che Arno è un
personaggio moderno e tutta la modernità riflette un attimo nelle tendenze dei
nostri giorni, forse se vogliamo potremmo dire che oggi sono mode consumare
alcolici o droghe, questo va sconsigliato categoricamente naturalmente ai
giovani e non solo, mentre in quegli anni si viveva per quel tipo di dipendenza
e venivano penalizzati soprattutto quei giovani deboli, tra questi Andrea
Pazienza con la sua forza creativa inarrivabile, ma anche dolce e tenera, con un
lato oscuro, fragile e solo.
Secondo lei a che cosa è dovuto il successo dei fumetti ?
Il Fumetto è una forma di
espressione immediata, facile da comprendere ed entusiasmante per tutte le fasce
d’età.
Quali sono i suoi fumetti preferiti ?
A me piacciono in particolar modo i
fumetti Francesi, ma in particolare alcuni autori, che rivedono quello stile
come: MOEBIUS, BILAL, J.GIMENEZ, DRUILLET, M.FREZZATO e tanti altri.

Lei chi annovererebbe tra i maggiori fumettisti italiani e stranieri ?
Tra gli italiani perché, ripeto, mi
piacciono le loro impostazioni grafiche: M.FREZZATO, BILAL, MOEBIUS, GIMENEZ.
Che cosa fa nel tempo libero ?
Disegno!!!
A chi volesse intraprendere la via dei Comics, cosa consiglierebbe ?
Passione….Pazienza, tanta fiducia,
tantissima autostima, voglia di mettersi in gioco, di viaggiare e confrontarsi
sempre.