
Ho camminato in punta di
piedi, per paura di essere notata, colpita e affondata. Ricordo fasi in cui ho
danzato sul mondo sino a farmi male. Ricordo la mia esuberanza e la mia
timidezza. A volte la mente sprigiona foschia, là dove il cuore non riesce a
sopportare un peso troppo incombente.
Credo nell’amicizia partendo dal presupposto che un po’ soli lo saremo sempre
tutti, l’amore per la famiglia, quando una sola persona soffre e tutti gli altri
si piegano dal dolore, quando la felicità e il successo di uno, illumina gli
sguardi di tutti gli altri.
L’uomo da amare è quello che sa restarti accanto, mentre il mondo gira, ma tu
non cresci, quando gli interessi cambiano e tu con loro, quando vorresti
trovarti dall’altra parte del mondo, perchè la speranza di essere compresa è
nelle mani di chi non parla la tua stessa lingua.

La persona che ci si
ritrova accanto è spesso e volentieri un surrogato e tra le esperienze, nel
cammino, c’è spazio anche per questo.
Nel frattempo quello giusto si chiede di te, ignaro di quanto possa essere bella
la forma che per lui assumerà l’amore.