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Un personaggio femminile
vissuto nella nostra bella penisola è sicuramente Caterina Sforza che, sebbene
figlia illegittima cresce alla corte del padre, Galeazzo Sforza, duca di Milano,
abile condottiero e abile uomo di stato.
E’ ricordata per la sua forza fisica e morale, per la sua dolcezza, per la sua
ira e per la sua pacatezza, per il suo fascino e la sua bellezza. Un esempio di
eroina anche romantica, ma andiamo per gradi. Una vita iniziata con qualche
incertezza, infatti non si sa con precisione la sua vera data di nascita, forse
il 1436 e vissuta pienamente fra grandi gioie e immani dolori, ma sempre con la
consapevolezza di dover decidere lei della sua vita e di non abbattersi
qualunque cosa succeda.
Sicuramente si è sentita molto amata e curata, visto che di lei si prende cura
la mamma naturale che la segue sempre, restandole vicino nei momenti più
significativi della sua vita. Di lei si prende cura la nonna paterna, dalla
quale apprende le doti di comando, l’uso delle armi e la consapevolezza di
appartenere ad una stirpe di guerrieri valorosi, si prende cura di lei la
matrigna, donna colta e raffinata, che la ama teneramente e le fa conoscere le
arti, la cultura umanistica e quella classica e le trasmette una grande apertura
mentale. La ama, il padre che la vuole alla sua corte, perché a quei tempi
figli, anche illegittimi, rappresentano ricchezza.

A 10 anni, ancora bambina, viene data in sposa al nipote del papa Sisto IV,
trasferendosi a Roma, dove il marito aveva dei compiti istituzionali.
Passare ad un’età così tenera dalla corte ristretta, calma e laboriosa del
ducato di Milano, nella corte romana e papalina, per chiunque sarebbe stato
traumatico, ma per Caterina no!
Con la grazia, la disinvoltura e l’eleganza sue caratteristiche peculiari,
s’inserisce facilmente nell’ambiente divenendo prima un'adolescente e poi una
donna ammiratissima, riesce perfino a ritagliarsi un ruolo, se caso mai ce ne è
bisogno, d’intermediaria tra la corte di Roma e quella di Milano.
Ecco che a 20 anni la morte dello zio Papa, causa una rivolta, che porta alla
distruzione di alcuni beni e all’allontanamento del marito dalle cariche
istituzionali. Sola, perché il marito era lontano, con il coraggio e la forza di
una leonessa, utilizzando quanto appreso dalla nonna, si mette in testa ad un
piccolo manipolo di fedeli e occupa, pensate un pò, la rocca di Castel
Sant’Angelo resistendo per dodici giorni. Alla fine si arrende perché le sue
condizioni sono accettate in pieno: risarcimento dei danni causati dai rivoltosi
nemici dello zio Papa, reintegro nelle cariche del marito e salvaguardia dei
beni dello stesso. Chi poteva resistere a tanta risolutezza e coraggio!

Ed ecco che ritroviamo,
Caterina a Imola, possedimento del marito, divenendone signora ‘’illuminata
‘’,attenta ai bisogni dei sudditi, dai quali era amata e rispettata.
A 25 anni le viene ucciso il marito e il padre dei suoi figli in una congiura di
palazzo. Caterina ricorrendo al suo coraggio e alle sue doti di comando e anche
a furbi stratagemmi, riesce a sconfiggere i rivoltosi e ad assumere la reggenza
di Imola.
Per Caterina, a 26 anni, reggente di un piccolo stato, ma molto importante per
la posizione geografica e strategica, inizia un periodo fortunato, si innamora
perdutamente di un ventenne con il quale divide la reggenza, affidandogli
cariche troppo importanti per non creare invidie e malumori. E così avviene dopo
un periodo di felicità e prosperità anche per lo stato, viene ucciso l’uomo che
lei ama più di ogni altro.
La vendetta fu tremenda perché il dolore acceca la donna, uccisioni,
distruzioni, stragi di uomini e donne, un’ecatombe.

A 33 anni famosa, amata e rispettata Caterina incontra un nuovo amore, è un
appartenente alla famiglia dei Medici, dalla loro unione nasce un figlio, che
diventerà famoso con il nome di Giovanni dalle Bande Nere.
Purtroppo sul futuro di Caterina si addensano fosche nubi, la penisola italiana
è attraversata dalla furia del Borgia, che spodesta Caterina dal suo feudo,
nonostante essa abbia fatto di tutto per resistere com’era nel suo carattere,
imprigionata, allontanata dai figli, esule, non mostra mai un attimo di
cedimento, lotta sempre, fino alla fine, avvenuta all’età’ di 46 anni.
Ma Caterina non fu solo donna di potere, guerre, lotte e omicidi fu una donna
dedita anche alle arti e alle scienze, si interessò di chimica, erboristeria ed
alchimia, scienza di origine orientale molto nota a quei tempi.
Un tal personaggio non poteva passare indenne nella credenza popolare e non dare
vita a leggende, storie e ballate. Famoso è anche il suo manuale di ricette per
la cura della bellezza.

Esempi tratti dal manuale:
Aqua a fare la faccia bianchissima et bella et lucente et colorita:
piglia chiara de ove et falla distillar in alambicco et con quella aqua lava la
faccia che è perfectissiina a far bella et leva tutti li segni et cicatrici.
A guarir le mano crepate:
piglia succo de ortiga et un poco de sale et nzestica insieme bene et ognete le
mano dove sonno crepate.
Ancora oggi Caterina è presente nella sua terra, infatti, il suo fantasma pare
si aggiri nel vecchio castello di Imola.