
Aleksandr Rodchenko
(1891-1956) è al Palazzo delle Esposizioni; massimo esponente del costruttivismo
russo e di tutte le avanguardie russe, movimenti che testimoniano l’ineguagliata
energia creativa di quegli artisti, che ancora oggi, sono fonte d’idee per
tutti. Figlio di uno scenografo e di una lavandaia, studiò all’istituto d’arte e
si avvicinò alle nuove correnti del Futurismo e del Suprematismo russo,
interessandosi al Dadaismo, al cinema di Eisenstein, di Vertov, con il quale
collaborò intensamente, producendo i manifesti dei suoi film e insegnò
all’Istituto Statale di Tecnica e arte. Nel 1919 fondò con la moglie Varvara
Stepanova il movimento produttivista, che si focalizzava sull’importanza del
rapporto arte, produzione, industria. Nel 1921 realizzò la copertina del romanzo
di Majakovskij “ Di questo”.

Nel 1924 scelse la
fotografia come mezzo artistico principale abbandonando la pittura, con una
Leika cominciò a fotografare catturando le immagini. Con prospettive audaci e
combattendo tutte le convenzioni fotografiche del periodo, rompendo tutte le
rigorose norme dell’800, fotografava finestre, balconi, muri, oggetti ordinari,
ai quali dava un’interpretazione, grazie a tagli e punti di vista inconsueti,
che poi utilizzava nei suoi fotomontaggi. La sua idea era di mettere in mostra
elementi grafici essenziali, linee, curve, cerchi. Nel 1926 scrisse articoli su
fotografia e cinema. Nel 1927 ci fu la sua prima mostra a cui seguirono molte
altre anche all’estero.

Finché dal regime gli
venne ordinato di fotografare solo gli avvenimenti di stato, in quanto le sue
opere vennero giudicate troppo formaliste più dedite all’estetica che al
contenuto. Nel 1940 abbandonò la fotografia e si dedicò alla pittura. Morì nel
1956.
La mostra è organizzata dal Moskow House of Photography Museum e curata da Olga
Sviblova nell’ambito del programma di scambio culturale Italia-Russia, sarà la
prima rassegna completa dedicata all'artista nel nostro paese.

Sono esposte circa 300
opere tra fotografie originali, fotomontaggi, stampe vintage. Una mostra
imperdibile.