
Gli Amanti di Mayerling
Lo sapevate che...
Torniamo quindi al momento della tragedia. Gli ospiti erano sistemati tutti
nelle camere da letto poste al primo piano e Rodolfo disponeva di quella più
grande, che comprendeva un salotto e uno spogliatoio; suo cognato dormiva in una
stanza attigua allo spogliatoio; il conte Wilczeck nella penultima camera del
corridoio sullo stesso lato. Il cameriere personale del principe alle 7,30, con
in mano il vassoio della colazione, bussò ripetutamente alla sua porta senza
ricevere risposta, tentò quindi di aprirla ma si accorse che era chiusa a chiave
dall’interno; preoccupato corse ad avvertire il conte Hoyos che dopo aver
bussato anche lui a lungo alla porta, ordinò di sfondarla. Davanti a loro si
presentò una scena terrificante con i corpi senza vita di Rodolfo e Mary riversi
sul letto matrimoniale in un lago di sangue.
Le dichiarazioni del domestico apparvero subito piene di contraddizioni, perché
affermò che Mary giaceva su un altro letto, quando nella stanza del principe
c’era un solo letto matrimoniale, che la pistola era accanto al corpo di Rodolfo
e che invece non fu mai trovata, che telegrafò subito la notizia al medico di
corte, ma quella mattina il telegrafo non funzionava a Mayerling e il dottore
arrivò soltanto dopo mezzogiorno.
Se la versione dei fatti data dal cameriere lasciò non pochi dubbi, altrettanto
falsa apparve quella data dal conte Hoyos che secondo quanto scrisse nelle sue
memorie, una volta aperta la porta del principe, vide una figura umana
irriconoscibile inzuppata di sangue e alla sua sinistra il corpo di una seconda
persona con il volto nascosto sotto i cuscini. Secondo una ricostruzione fatta
negli anni cinquanta, parve invece che il conte Hoyos ed il principe Filippo
trovarono il corpo senza vita di Rodolfo all’aperto in un viottolo del castello
con il fucile accanto e non nella camera da letto; il suo volto era orrendamente
coperto di sangue e dalla scatola cranica fuoriusciva addirittura della materia
cerebrale.

Il principe Filippo di Sassonia ordinò che il cadavere di Rodolfo fosse portato
immediatamente nella sua camera per evitare lo scandalo, ma questa era chiusa
dall’interno; abbattuta la porta, lui e il domestico trovarono Mary Vetsera
seminuda con il volto livido e con gli occhi sbarrati, morta ormai da varie ore.
A terra c’erano una fiala ed una piccola pistola; Filippo fece sparire la fiala
e controllò la rivoltella che era carica e non aveva sparato e ordinò di
spostare il cadavere di Mary nello spogliatoio, quindi visto che il telegrafo
non funzionava, decise di partire per Vienna e dare lui stesso per primo la
cattiva notizia. Pare però che il conte Hoyos lo precedette, visto che era
partito per Mayerling verso le 7,30 e se questa versione fosse autentica, è da
ritenere del tutto falso il primo racconto fatto dal conte e dal cameriere,
tanto è vero che quando Hoyos arrivò a Vienna, accennò solo alla morte di
Rodolfo, ignorando che al castello i morti erano due e inducendo il primo
ministro Taaffe a dare una versione dei fatti talmente improbabile da dover
essere smentita solo alcune ore più tardi.
L’arrivo di Filippo a Vienna ristabilì in parte la verità, anche se l’imperatore
Francesco Giuseppe e sua moglie Elisabetta continuarono a credere o a fingere
che Rodolfo e la sua amante si fossero tolti la vita avvelenandosi.

Alcuni giornali però
iniziarono a sostenere l’ipotesi che l’arciduca fosse rimasto ucciso in un
incidente di caccia; altri che si era ucciso in un momento di follia; altri
ancora erano sicuri che egli avesse ucciso Mary e poi si fosse suicidato. A quel
punto il primo ministro Taaffe si vide costretto a dare un’ennesima versione
“ufficiale” della vicenda, appoggiandosi alle testimonianze del principe Filippo
di Sassonia e del conte Hoyos e confermò che gli amanti si erano uccisi di
comune accordo, lei sparandosi alla tempia con la sua piccola pistola e lui col
suo fucile da caccia, accreditando così la versione secondo la quale a Mayerling
si era consumato l’epilogo di una romantica tragedia d’amore.
Il finale di questa vicenda lo rimando al prossimo appuntamento.
