
Montagna come
metafora di vita
Salite, ostacoli, imprevisti... eccola qua la vita!
Non c'è riposo, lo sforzo, è continuo, la battaglia è costante,
di giorno poco tempo per pensare,
di notte troppo!
Non si potrebbe sbagliare, non si dovrebbe sbagliare,
anche se lo facciamo spesso,
in buona fede, a volte, altre no.
Lavorare duro, con costanza, ogni giorno,
per limare i nostri errori,
per esaltare i nostri pregi.
Vivere e agire con la consapevolezza,
che ogni nostra azione
porta a delle conseguenze,
innumerevoli e,
soprattutto, irreversibili.
Proprio così, irreversibili,
perché quando sali la montagna
non puoi pensare a guardare indietro,
ma avanti, al futuro, come nel nostro stile.
Siamo padroni del nostro Destino
e creatori delle conseguenze.
Ogni atto della nostra Esistenza
è mosso dalla nostra più autentica Volontà,
nel bene e nel male.
Imparare a ragionare
al di là del bene e del male,
mirando a qualcosa di superiore,
di velato, ma non nascosto,
di accessibile, ma non a tutti.
Lanciare il cuore oltre l'ostacolo,
non pensare se e quando andarselo a riprendere.
Essere mossi da consapevolezza;
nella nostra Causa,
nella nostra Fede,
nella nostra Forza.
Amare con tutto noi stessi il nostro Destino,
la nostra Lotta,
il nostro Sacrificio.
Non accontentarsi, ciò che è medio, è mediocre.
Andare Oltre.
Oltre la morale,
oltre l'apparenza,
oltre il concreto,
oltre l'utile,
oltre l'istinto.
Vincere!
Vincere prima di tutto la battaglia contro noi stessi,
necessaria per resistere
all'assalto del mondo esterno.
Salire; verso l'Essenza,
verso la Bellezza,
verso la nuova Alba.
Salire verso le vette ignote della nostra anima.
"In fondo, tu sei tanto felice.
Tu sai che là risiede la sola felicità.
Canta!
Tuoni la tua voce nelle valli!
Rimpianti e lacrime?
Ma è la parte più mediocre di te che ha sofferto:
quella che hai appena respinto!
Il più duro è superato.
Resisti, stringi i denti,
fa tacere il cuore.
Pensa soltanto alla vetta!
Sali!"
(Per gentile concessione di:
F.N.)