
Lo sapevate che...
Prima parte
Durante il corso degli anni, la tragedia
annunciata di Mayerling è stata spunto di molti film e libri, che hanno
evidenziato soprattutto la parte sentimentale della vicenda ma raramente quella
parte misteriosa del possibile complotto e dei suoi risvolti lugubri.
L'arciduca Rodolfo d'Asburgo, figlio di Francesco Giuseppe e dell'imperatrice
Sissi è il protagonista, accompagnato dalla baronessa Mary Vetsera, sua amante e
forse vittima inconsapevole. E’ passato ormai oltre un secolo dalla tragedia di
Mayerling che vide per l’appunto il principe Rodolfo d’Asburgo e la baronessa
Mary Vetsera, protagonisti di una delle storie d’amore più appassionanti e
tragiche di tutti i tempi e ancora nessuno è riuscito a dare una risposta (e
ormai nessuno la darà più) ad un mistero che ha coinvolto intere generazioni.
La vicenda riguardò Rodolfo d’Asburgo, trentenne erede al trono d’Austria -
Ungheria, uomo sposato, molto magro, alto, barba e baffi e taciturno, e la
baronessa Mary Vetsera, diciottenne, classica bellezza meridionale, capelli
lunghi fino alla vita, labbra sensuali e sguardo fiero, figlia di un nobile
ungherese e madre greca. I loro corpi insanguinati furono trovati, in una fredda
mattina d’inverno, nella camera da letto del principe chiusa a chiave, nel
padiglione di caccia di proprietà degli Asburgo, un castello immerso nel verde
del Bosco viennese.

Che cosa successe di così
atroce quella notte nella residenza degli Asburgo è rimasto un interrogativo mai
svelato; troppe prove vennero contraffatte, troppi dettagli trascurati e troppi
testimoni risultarono inattendibili. Sicuramente qualcosa di terribile accadde
nel casino di caccia dei Mayerling, un qualcosa che forse doveva essere tenuto
nascosto assolutamente, tanto che Francesco Giuseppe, l’uomo più potente
d’Europa, si lasciò sfuggire la frase che tutto era meglio della verità.
Fu un delitto passionale? Un suicidio? Un attentato politico?
Di certo fu che il 30 gennaio 1889, alle ore 7,30, nel padiglione di caccia
della casa imperiale austriaca, un cameriere ritrovò i corpi senza vita dei due
innamorati in un lago di sangue.

Al momento della tragedia
nel castello erano presenti tre ospiti del principe: suo cognato Filippo di
Sassonia-Coburgo, il conte Giuseppe Hoyos e il conte Giovanni Wilczeck, i loro
domestici e il personale di servizio. I primi ad essere avvertiti della tragedia
furono Filippo di Sassonia e il conte Hoyos, che in tutta fretta pensarono
immediatamente di sbarazzarsi del corpo scomodo della Vetsera, notoriamente
amante di Rodolfo; rivestita alla meglio, la povera Mary fu trasferita nella
chiesetta di un paese vicino. La notizia venne comunicata subito a corte, ma
anche se si cercò di tenere nascosto l’episodio, le redazioni dei giornali di
tutta Europa vennero a conoscenza dell’accaduto.
Da Vienna la versione ufficiale fu che la morte del principe ereditario era
avvenuta in seguito ad un collasso cardiocircolatorio, ma ben presto ci si rese
conto che nessuno credeva a quanto affermato dal consiglio di corte, tanto è
vero che uno dei giornali più importanti , il “Wiener Zeitung”, ritenuto vicino
all’imperatore, offrì una versione diversa e definì un suicidio, la morte del
principe Rodolfo dovuta forse ad un momento di depressione; di Mary neanche una
parola.

Solo molti giorni dopo, la
corte diede la notizia ufficiale e che cioè al castello si era svolto un dramma
d’amore, dove Mary Vetsera si era suicidata ed il principe non aveva retto allo
sconforto.
Bisogna anche sapere che Rodolfo d’Asburgo, sposato con Stefania del Belgio,
pare avesse chiesto il divorzio al Papa, non concesso e da qui quindi la
tragedia. Impossibile ricostruire l’accaduto dato che il risultato dell’autopsia
sul principe non venne mai reso pubblico del tutto e quella di Mary non fu
eseguita; la deposizione del cameriere che affermò di aver udito due colpi
d’arma da fuoco, lasciò molti dubbi e nella camera in seguito fu trovato un solo
bossolo di pistola.

Per il momento ci fermiamo qui, in attesa della seconda parte.