
L’antica Histonium,
secondo la leggenda fu fondata da Diomede e dal V secolo fu dominata dai
Frentani che potenziarono l’approdo di Punta Penna. Alleata di Mario durante la
guerra civile repubblicana, subì la vendetta di Silla, che ne rase al suolo le
fortificazioni, ma alla morte di questo tornò rapidamente in auge, riacquistando
la cittadinanza romana. Il periodo di sviluppo, alimentato dalla posizione
strategica del suo porto nella rete commerciale dell’Adriatico, si trasformò in
lenta decadenza nel tardo impero, e nei “secoli bui” fu continuamente esposta
alle dominazioni e ai saccheggi, dapprima dei Longobardi, poi dei Franchi di
Pipino il Breve, che la fece radere al suolo, e poi, avendone ottenuto il
dominio vassallatico (guastaldato) la ricostruì e vi regnò a lungo.

Intorno alla metà del
quattrocento, Vasto fu dei Caldora e poi nel 1497, fu ripresa dai marchesi d’Avalos,
che con alterne vicende dominarono su tutta la costa abruzzese e valorizzarono
la città con palazzi e conventi.
La cittadina molto suggestiva, offre bellissimi scorci a picco sul mare e dal
punto di vista artistico, vanta opere come: il bellissimo palazzo marchesale, le
chiese di S. Pietro (ricco portale ogivale), S. Maria Maggiore (poderoso
campanile trecentesco, dipinti della scuola di Caravaggio e di quella di Paolo
Veronese) e la stupenda parrocchia dell'Incoronata.

Lo scenario più bello rimane la costa, la spiaggia incantata di pietre levigate
e acque trasparenti, appoggiata alla roccia del promontorio di Punta d'Erce,
compreso nella omonima riserva naturale. Fiore all'occhiello è anche il vino
"Tratturo del re", la città offre un eccellente saggio di tradizione culinaria,
in cui confluiscono le cento culture della sua storia e il profumo del mare.
Fra le tradizioni artigiane va ricordata quella del ferro battuto e dei metalli
sbalzati.
