
Grande lutto nel cinema
italiano e non solo, muore il maestro Mario Monicelli all'età di 95 anni. Una
morte indubbiamente dettata dallo sconforto di un male che spesso non perdona
nessuno. Così, il regista decide di togliersi la vita lanciandosi dal quarto
piano dell’ Ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato nel reparto di
urologia. Il suo corpo è stato trovato dal personale sanitario dell'ospedale a
terra, sul posto sono arrivati amici e familiari, oltre gli agenti del
commissariato Celio, per ricostruire l'accaduto e la presidente della Regione
Lazio, Renata Polverini.
Nato a Viareggio, il suo quartiere "d'adozione" a Roma era il rione Monti.
Esordisce nel cinema giovanissimo con il corto, firmato insieme ad Alberto
Mondadori, "Cuore rivelatore". Padre della commedia all'italiana, con i colleghi
come Dino Risi, Luigi Comencini e Steno, è stato regista di oltre 60 film e
autore di più di 80 sceneggiature. Quella di Monicelli è stata una vita dedicata
interamente al cinema, al ritmo di quasi un film all'anno. Una produzione
ininterrotta da "I ragazzi della via Paal" (1934) fino a "Le rose del deserto"
(2006) e la sua ultima opera, il corto della sua carriera "Vicino al
Colosseo...c'è Monti", in programma fuori concorso alla 65esima Mostra del
Cinema di Venezia.

Fra i suoi grandi
successi, "Guardie e ladri" (due premi a Cannes nel '51), nel pieno del suo
sodalizio con Totò, "I soliti ignoti" (nomination all'Oscar), "La Grande guerra"
(1959) trionfatore a Venezia con il Leone d'oro, "L'armata Brancaleone" (1965).
Inventa Monica Vitti attrice comica in "La ragazza con la pistola" (1968); nel
1975 collabora con Pietro Germi che gli affida la realizzazione di "Amici miei".
Nel 1977 torna al drammatico, con "Un borghese piccolo piccolo". Seguono fra gli
altri, "Speriamo che sia femmina" (1985) e "Parenti serpenti" (1993) una
"panoramica" sulla società italiana contraddistinta dalla cattiveria di sempre.
È del 2006 il tanto desiderato ritorno sul set del film "Le rose del deserto",
rallentato da ritardi e difficoltà produttive. Proprio in questi giorni a New
York è stato presentato in chiave retrospettiva uno dei film del neorealismo di
Mario Monicelli, "Risate di Gioia", con Anna Magnani. Nella sua lunga carriera,
Monicelli ha collaborato con tutti i più importanti attori italiani: Alberto
Sordi, Totò, Aldo Fabrizi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Amedeo Nazzari,
Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Walter
Chiari, Elsa Martinelli, Anna Magnani, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Monica
Vitti, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Gastone Moschin, Giancarlo Giannini,
Philippe Noiret, Giuliano Gemma, Stefania Sandrelli, Ornella Muti, Ivo Garrani e
Gian Maria Volonté.

Gli amici più cari lo
ricordano così:
Carlo Verdone: "Sono attonito". Veronesi: "Era speciale, nessuno si suicida a 95
anni. Michele Placido: "Rispettare la sua decisione".
Non ci sarà nessun funerale "ufficiale", per il maestro. Sarà portato al rione
Monti, quartiere in cui viveva, per un ultimo saluto ai monticiani.
"La famiglia non ritiene necessario fare un funerale" ha spiegato il nipote
Niccolò, sottolineando che tutto sarà fatto "nel rispetto della volontà di Mario
Monicelli e di tutta la famiglia".
Il corpo verrà poi cremato "in forma privata alla presenza della sola famiglia".

E così, anche il sorriso
amaro della commedia all'italiana ci lascia...