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Esposte più di 170 opere
che ripercorrono l’intero percorso evolutivo degli Impressionisti nel
rappresentare la natura e il paesaggio, partendo dalle prime innovazioni dei
pittori della Scuola di Barbizon, per arrivare al trionfo cromatico delle Ninfee
di Monet. La mostra, si tiene al Complesso del Vittoriano. Tanti prestigiosi
musei di tutto il mondo, insieme ad importanti gallerie e collezioni private,
hanno sostenuto questo ambizioso progetto e tra essi spiccano: The Art Institute
di Chicago, The Metropolitan Museum of Art e The New York Public Library di New
York, The National Gallery of Art e The Corcoran Gallery of Art di Washington,
Toledo Museum of Art e Kimbell Art Museum, Musée Marmottan e Bibliothèque
nationale de France di Parigi e ancora Musée Fabre di Montepellier e Hamburger
Kunsthalle.

La mostra si apre con le
lastre fotografiche del XIX secolo e con una serie di acquaforti e incisioni,
opere degli artisti di Barbizon, che raccoglie artisti come: Corot, Rousseau,
Díaz de la Peña, Dupré e Daubigny, che ritraggono le bellezze della foresta di
Fointanebleu.
Il percorso espositivo prosegue verso le sezioni dedicate ai dipinti degli anni
’70 e ’80. Le opere eseguite da Pissarro che realizzò una sequenza di vedute
delle rive dell’Oise, in cui le fabbriche giocano un ruolo principale.
Una rappresentazione della Natura come forza vitale, nella sua perpetua attività
generatrice, priva di figure umane, è quella presentata da artisti come Courbet,
Boudin e Cazin.

Gli impressionisti
rappresentano una realtà naturale che può essere chiamata l’economia della
natura”, una realtà che è frutto dell’equilibrio e della commistione
indissolubile tra tutte le parti del mondo naturale. Possiamo ammirare le vedute
di Argenteuil di Monet, dove vengono raffigurati i segni della modernità, ponti
ferroviari e fabbriche che invadono gli spazi di paesaggi rurali. Insieme a
Monet trovano spazio le opere di Alfred Sisley, L’inondazione a Port-Marly
(1872, Washington, National Gallery of Art), L’inondazione a Moret (1879,
Brooklyn Museum) e La Senna a St.-Mammès (ca. 1882, Muskegon Museum of Art):
raffigurano gli straripamenti dei fiumi: la Senna, il Rodano, la Loira e la
Garonna.

Con la Terza Repubblica
nel 1879 ci fu un cambiamento delle forme della rappresentazione, vennero
tralasciati i paesaggi urbani e le figure umane a favore di una rappresentazione
della natura. Alla fine della mostra possiamo ammirare le ultime opere di Monet,
il ciclo delle Ninfee, precursore dell’arte moderna. La natura diviene sempre
più una rappresentazione degli stati dell’anima.

Dal 6 marzo al 29 giugno
2010 al Complesso del Vittoriano - Roma