
In scena al Teatro Ghione
c’è stato dal 25 al 28 Marzo, Michele Placido in “Serata d’onore - passeggiando
nella mia vita tra teatro e cinema“. Un appuntamento in cui il grande attore e
regista, dopo il clamoroso successo riscosso dall’interpretazione del
“Satyricon” e di “Prima che il sogno”, ha ripercorso quarant’anni di carriera
interpretando grandi classici del teatro e della poesia. Noi siamo stati al
teatro nella serata del 27 marzo in occasione della giornata mondiale del
teatro. Si è festeggiata per la prima volta in Italia, mentre nel mondo siamo
già alla cinquantesima celebrazione. La Giornata Mondiale è nata a Vienna nel
1961 in occasione del 9° congresso dell’Istituto Internazionale del Teatro e
promossa dalle Nazioni Unite e dall'UNESCO. Dopo Jean Cocteau, autore del primo
messaggio internazionale nel 1962, l’invito è stato rivolto quest'anno
all’attrice teatrale e cinematografica britannica Judith Olivia Dench, che così
si è espressa: «Il Teatro è una sorgente di divertimento e di ispirazione e
possiede la capacità di unire tutte le popolazioni e le culture del mondo.

È oltremodo importante
perché ci offre la possibilità di educare e di informare. (…) ma ogni giorno
dovrebbe essere considerato, in differenti maniere, come una giornata del
teatro, perché abbiamo la responsabilità di perpetuare questa tradizione (…),
senza le quali non potremmo esistere». Un'iniziativa ideata al fine di
sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dell'espressione teatrale e
promuovere lo sviluppo delle arti performative in tutti i Paesi del mondo.
Naturalmente Michele Placido ha dedicato questa serata all’avvenimento. La
serata è iniziata con due opere teatrali di Pirandello, “ L’uomo dal fiore in
bocca” e “La cariola”, percorrendo tutta la sua carriera cinematografica,
attraverso la proiezione di fotografie di manifesti di film e di immagini dei
set.

La rappresentazione è
proseguita con la recitazione di poesie di Dante, Leopardi o Montale alternato a
classici musicali di Luigi Tenco o Umberto Bindi utilizzato come sfondo alla
narrazione di quarant’anni trascorsi tra vita reale e finzione scenica. Ed è
anche un omaggio alla Sicilia, sua terra, non d’origine, ma d’adozione, che ha
rappresentato importanti tappe della sua carriera professionale. Il chitarrista
Tom Sinatra ha accompagnato sapientemente la rappresentazione di Placido
esibendosi in assoli di chitarra classica, suonando brani di musica latina e
italiana con una superba esecuzione del famoso “Giochi proibiti”.