
Indubbiamente un festival
indimenticabile, che segnerà la storia di un Paese corrotto, che continua a
mietere forti polemiche, persino nella musica, ma del resto, si sa, quando si parla di
Sanremo, da alcuni anni a questa parte, è sempre polemica. Preferirei non
commentare i risultati, ma come si fa a rimanere indifferenti, quando l'ultima
edizione della famosa kermesse canora, ha commesso il suo delitto, uccidendo la
dignità sonora della melodia? E la colpa ovviamente è del popolo sovrano, come
ha commentato Antonella Clerici; un televoto fatto da ragazzine e nonnine, che
hanno permesso a Valerio Scanu e alla sua “Per Tutte Le Volte Che”, di avere la
meglio, proprio lui, che un paio di sere prima, era stato eliminato dalla giuria
demoscopica, segno che i talent show ("Amici" e compagnia bella) possono fare
miracoli...

Risultato: una canzone
“vecchia”, fatta di una melodia mielosa, accompagnata da un testo che non dice
quasi nulla e cerca di colpire l'interesse del pubblico con virtuosismi vocali,
carichi di finto pathos.
Per il secondo anno di fila, dunque, il premio va ad un 'artista uscito dalla
scuderia di Maria De Filippi, dopo che la vittoria fra i giovani era andata, la
sera precedente, a Tony Maiello, proveniente da X Factor... forse questa
tendenza dovrebbe far riflettere...
Ma lo spettacolo più interessante, la grande rivolta, ce l'ha regalata
l'orchestra di Sanremo, indignata, che in segno di assoluta protesta, ha
lanciato gli spartiti in aria e ha gridato: "venduti!", specialmente quando il
brano “Italia Amore Mio” del trio Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici, è
giunto fra i primi tre classificati.

Per fortuna che l'unico a
mantenere alto il nome della buona musica tricolore è stato Marco Mengoni, con
la canzone “Credimi Ancora”. Ma di brani meritevoli ce n'erano tanti e per
citarne solo alcuni: Irene Fornaciari feat Nomadi "Il mondo piange", Noemi "Per
tutta la vita" e persino "Jammo jà" di Nino D'Angelo, dal sound mediterraneo,
che è stata ingiustamente squalificata la seconda serata del festival.
Il premio Mia Martini della critica è stato assegnato a Malika Ayane e alla sua
"Ricomincio da qui".

E per
concludere, l’unica vera trionfatrice del
Festival di Sanremo 2010 è stata Antonella Clerici, bravissima, che ha saputo
egregiamente mettersi in gioco (e non era semplice), ma con un cachet di 500mila
euro, tutto sommato, penso che ne valeva la pena. Resta il fatto, che "qualcosa"
nelle votazioni non deve aver funzionato... ma questa è l'Italia...
