
Oggi sono in compagnia di
un giovane artista emergente, stella nascente nel firmamento artistico, il suo
nome è Davide Siddi. Giovanissimo, il più giovane tra gli artisti della mostra,
giunge dalla Sardegna con i suoi occhi nerissimi ed intensi, con un sorriso
bianchissimo, aperto, che comunica la soddisfazione di essere a Roma ed esporre
le sue opere, in uno scenario molto caratteristico, il museo degli strumenti
musicali, una costruzione architettonicamente interessante, sita a due passi
dalla basilica di Santa Croce in Gerusalemme e da quell’enorme crocevia, oggi
come ieri, che è Porta Maggiore. Le sue opere sapientemente disposte
rappresentano paesaggi capitolini, cupole ....
Ecco a voi l’intervista che volentieri e con grande disponibilità ha voluto
rilasciare.
CIAO, DAVIDE E GRAZIE PER AVERMI CONCESSO QUEST’INTERVISTA.
PER COMINCIARE VOLEVO CHIEDERTI: QUANDO HAI SCOPERTO CHE DIPINGERE ERA LA TUA
PASSIONE?
Un pò da sempre, da quando
ero piccolino, dalle elementari, alle medie e così via, poi con il liceo
classico ho dovuto abbandonare tutto per cinque anni; ho ripreso a tempo pieno
una volta diplomato e poi è arrivata la prima mostra che è andata bene, in
seguito ne ho allestito un’altra che è andata meglio e adesso sono qui al museo
degli strumenti musicali con la mostra ’’ artisti a confronto ‘’ E’ un’emozione
e una possibilità per me molto grande, venire da fuori ed essere il più giovane
tra gli artisti espositori, è emozionante. E’ andata sempre in crescendo,
speriamo continui.
QUALI SONO STATE LE TUE
PRIME ESPERIENZE PITTORICHE?
Alle scuole medie ho iniziato a
conoscere l’abc di storia dell’arte e disegno, ho partecipato ad un concorso
alle medie comunali vincendo il primo premio, poi da lì il mio interesse è
continuato solo in modo teorico al liceo classico. I miei parenti conservano i
dipinti che realizzavo da bambino, anche se io non ricordo granché. Nell’ultimo
anno del liceo circa quattro anni fa, ho iniziato a dipingere, scegliendo questo
come lavoro.
IL TUO STILE PUO’ ESSERE AVVICINATO A …..?
Io realizzo dipinti nello stile
figurativo classico. Il mio tentativo è quello di avvicinarmi al Rinascimento,
il mio pittore preferito è Caravaggio, un giorno vorrei dipingere come lui, c’è
ancora un bel pò di strada da fare.

HO VISTO UN TUO AUTORITRATTO DOVE UTILIZZI LA TECNICA DEL COLLAGE…
Il collage è sempre figurativo
come impatto, ma un figurativo che cerca di riprendere un concetto
intellettuale, in questo caso la comunicazione utilizzata dai mass media per
fare informazione vera, o falsa. L’artista s’inserisce all’interno di
quest’ambito come interprete della società in cui vive. I vari frammenti sono
frammenti di società, che nel collage compongono l’unitarietà del mio
autoritratto da artista.
QUALE MOMENTO ARTISTICO SENTI APPARTENERTI DI PIU’?
Sicuramente il Rinascimento, i
suoi protagonisti non erano solo dei semplici pittori, ma degli intellettuali,
ora l’arte è entrata nell’epoca del business ed è spesso vuota di contenuti, a
differenza del Rinascimento. Nel contemporaneo c’è molta attenzione al sociale,
anche se spesso ciò è dettato da una moda.

SE FOSSI UN MECENATE,
QUALE ARTE SOSTERRESTI?
La pittura e mi ripeto, il
periodo dal Rinascimento fino al 1600, tutto quel periodo che va da Raffaello al
Barocco, se avessi i soldi comprerei tutti questi quadri per allestire una
galleria personale.
DOSTOIEVSKIJ AFFERMA CHE LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO. COS’E’ PER TE LA
BELLEZZA?
E’ un concetto abbastanza
difficile da esprimere. La bellezza per la pittura penso sia ciò che riesce a
comunicarci un’idea di serenità e di benessere, è un concetto relativo per
ognuno di noi, per me bello può essere un quadro di Caravaggio e per altri uno
di Kandinsky, che può trasmettere la stessa emozione.
QUALI SONO I TUOI SOGGETTI PREFERITI?
I paesaggi, privi di persone;
nel paesaggio urbano c’è l’anima delle persone che lo abitano. Tra i quadri
esposti nella mostra “Artisti a confronto” ci sono dei paesaggi di Roma,
ritratti dall’alto. Ho immaginato ciò che vedono i romani del centro dalle loro
abitazioni. Amo i paesaggi in generale ed ho scelto di esporre qui a Roma
proprio i miei paesaggi romani, per dare un metro di giudizio per chi viene a
vedere i miei quadri, per poter fare un paragone con la realtà, giudicare se un
quadro è valido dal punto di vista estetico, sono tutti quadri realizzati a
Cagliari.

IL MOMENTO PIU’ PROFICUO
PER IL TUO GESTO CREATIVO E’….?
La notte, mi capita spesso di
stare a dipingere magari di iniziare alle 11 di notte e finire alle 8 di
mattino. Per me è un momento molto intimo e rilassante, il fatto di non aver
nessun disturbo e una musica di sottofondo mi ispira, sono io e il quadro che
sto facendo.
SE DOVESSI SALVARE TRE, O QUATTRO CAPOLAVORI D’ARTE, QUALI SCEGLIERESTI?
E’ difficilissima come domanda,
sicuramente la “Vocazione di S.Matteo” di Caravaggio, una delle vedute di
Venezia di Canaletto, che secondo me sono magistrali, dei capolavori, poi dato
che me ne rimane una, è così difficile scegliere, è lontano dal mio genere, ma
sceglierei “Guernica” di Picasso, sono secondo me i tre grandi capolavor, che
hanno segnato la storia dell’umanità’ e l’hanno espressa in qualche modo.
Tutti i pittori passano dalla realtà che li circonda, è sempre la realtà il
punto di partenza che viene poi reinterpretata.
SECONDO DAVIDE, L’ARTE E’ UN INSIEME DI TECNICHE ED ISPIRAZIONE, OPPURE E’
SOLO ESTRO?
Penso che ci sia bisogno di
tutti e due, la tecnica senza l’estro è una semplice manifestazione d’abilità,
l’estro creativo senza la tecnica perde di comunicatività, per fare arte sono
necessari tutti e due in maniera paritaria, non si può prescindere l’una
dall’altra.

QUALE ALTRA ARTE SENTI
VICINO ALLA TUA SENSIBILITA’ ?
Mi piace molto la scultura, la
immagino come una pittura tridimensionale che comunica in maniera più forte ed
immediata, ho girato molto per Roma e ho visto le sculture che arricchiscono la
capitale, sono stato stamattina in Piazza Navona. Ho visto la Cupola del
Bernini, o la Pietà di Michelangelo, hanno una forza espressiva più immediata e
viva della pittura. Ancora non realizzo sculture, magari la prossima mostra che
farò ne porterò qualcuna.
SECONDO TE LA PITTURA HA UNA FINALITA’ SOCIALE?
Sì, penso che la pittura abbia
la capacità di rappresentare il momento in cui viene realizzata, penso che un
pittore del novecento per esser un vero artista debba riuscire ad esprimere
quello che i suoi contemporanei sentono in quel momento, come dicevo prima
“Guernica” di Ricasso è riuscita ad esprimere il sentimento di una nazione
rispetto ad uno dei drammi che è quello della guerra, quella rimane, oltre che
un’opera d’arte, un documento storico capace di attestare un sentimento comune;
secondo me l’artista deve essere interprete del periodo storico in cui vive, è
l’unico modo per arrivare ad essere degli artisti e non solo dei pittori, o
degli scultori. Tutte le opere che io realizzo sono di formazione, forse il
primo esperimento in questo senso “sociale“ è l’autoritratto, un collage, pezzi
di labbra pezzi di orecchie, riuniti in un unico quadro che rappresentano la
società di oggi, che è molto frammentaria.
QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO?
Prima di tutto maturare a
livello professionale nel campo dell’arte e poi vorrei avere la possibilità di
creare qualcosa di nuovo in Sardegna dal punto di vista artistico, l’attività
che abbiamo avviato a Cagliari è affidata a due gruppi ai quali aderisco, il
G.e.co Gruppo espressioni contemporanee e il Circolo d’arti, sono i due circoli
che si stanno dando più da fare, dal 28 novembre fino a dicembre … si sta
muovendo qualcosa….

Concludendo questa nostra intervista, ti faccio i migliori auguri di un Buon
Natale e per la tua carriera, con la speranza che sia sempre più ricca di meriti
e grandi soddisfazioni. A presto.
Grazie, ricambio gli auguri.