
Oggi siamo ospiti nella
casa romana dell'artista Emira Cupido e con lei parliamo proprio di arte...
Buongiorno Emira, come
nasce la passione per la scultura e la pittura?
Per la pittura è nata al liceo. Era
molto affascinata dallo sfumato e dai chiaroscuri di Leonardo. Il San Giovannino
mi piaceva moltissimo. Provai con colori ad acquerello (figuriamoci cosa venne
fuori!) a produrre un viso che emerge da un chiaroscuro. La scultura è venuta
più per caso. Non avrei mai pensato di poter modellare l’argilla. Poi si prova e
si va …
E’ stata una cosa improvvisa, o la passione era dentro di te?
Che dire? Stava dentro di me ed è
venuta fuori? Penso che sia così. Senza saperlo ti trovi le situazioni che ti
spingono a dire: ma a me piacerebbe dipingere, voglio dipingere e lo farò
seriamente.

Dove ricerchi la fonte
d’ispirazione per le opere ?
L’ispirazione può arrivare in
qualsiasi momento. Senti che c’è una situazione(Il particolare di un viso, o di
un corpo, mentre sei in metropolitana, la luce di un’ora del giorno, una musica,
una lettura, un dipinto …) che vorresti elaborare per conto tuo, perché ti ha
dato una emozione, ti ha fatto percepire un nuovo rapporto tra le cose. Per
questo non cerco di proposito una fonte a cui ispirarmi, anche se mi piace molto
vedere mostre, opere di artisti contemporanei.
Qual era la tua attività prima di
dedicarti all’arte?
Ero insegnante di italiano e latino
nei licei.
C’è stato un momento
esaltante nella tua attività?
Nella mia attività di docente sono
stati molto belli i momenti in cui, in sintonia con gli studenti, lo studio
diventava conoscenza delle cose al di là di stereotipi e pre-giudizi. Nella mia
attività di artista i momenti più esaltanti sono quelli in cui ci si rende conto
che si possono trovare sempre nuove relazioni tra gli elementi.

Se dovessi dipingere un quadro quale volto daresti, o quale sarebbe la figura
centrale?
Proprio non saprei. Diciamo che
volto sta per figurazione. Vorrei, usando una fortissima schematizzazione, con
poche linee essenziali, in una colorazione trasparente, dare il senso di
incantamento e immobilità che è presente nel fluire del tempo.
L’artista può svolgere un’attività di rottura e modificazione dei rapporti
sociali di potere e di sapere esistenti, o è solo una pia illusione?
Eh.. come ci allarghiamo!...
L’artista è un artista, mica un dio! In questo caso bisogna considerare quanto
l’artista è nell’occhio di chi guarda. Comunque, molti artisti hanno avuto
rapporti di rottura con la loro epoca, vedi Caravaggio. Ma i piedi sporchi di
San Matteo in primo piano possono essere un simbolo e una indicazione per quel
che sempre si può fare nell’arte come rottura e modificazione.
Cosa non accetti di questa società?
Il consumismo, l’ipocrisia del
consumismo, non mettersi mai in gioco per timore di scalfire l’immagine che si è
costruita di se stessi.

A te piace leggere? Che tipo di
lettrice sei, vorace, o assapori lentamente i testi? Quale libro vuoi
consigliare ai nostri lettori?
Sì, mi piace leggere, anche se non
leggo sempre. Vado a periodi e secondo gli interessi. Leggo di più (soprattutto
romanzi) quando non sono a Roma, in vacanza, per esempio, in viaggio. Leggo sia
voracemente (quando sono presa dagli eventi romanzeschi e mi va di finire il
libro, che non sempre poi amo) sia lentamente.
Sto rileggendo “L’isola di Arturo” di Elsa Morante. Una storia ambientata in una
Procida che non c’è più, ma le passioni, i sogni, le parole,le vicende dei
personaggi sono vivi e ti affascinano. Lo consiglio ai vostri lettori. E’ una
lettura gradevole, un'immersione in una lingua molto vivace e piena, che si
arricchisce continuamente dell’ espressività napoletana.
Quali i tuoi prossimi
progetti per il futuro?
Viaggiare per leggere,
naturalmente. Ho necessità di una pausa di riflessione per riprendere la mia
attività artistica.

Complimentandoci per le sue opere,
ringraziamo Emira Cupido di averci concesso questa interessante intervista.
Grazie a voi.