
Nekrosius mette in scena
l’Idiota di Dostoevskij a Villa Adriana.
Fedor Dostoevskij torna in scena grazie ad un nome magico del teatro
internazionale, Eimuntas Nekrosius. In meno di vent’anni, il regista lituano,
amatissimo e pluripremiato è diventato uno dei maestri riconosciuti del teatro
mondiale. Egli ha conquistato il pubblico europeo con un’arma antica quanto
fuori moda oggi, la poesia. Come la sua lingua che ha una fisionomia
particolare, così è particolare l’indole di questo regista lituano quasi
cinquantenne. “ Io- dice- non senza malizia – non tengo mai conferenze”. Regista
pratico, Eimuntas Nekrosius si esprime solo in lituano e le parole, che sono
tradotte su un maxischermo posto sopra gli attori, risultano asciutte, precise,
non una più del necessario. Nekrosius comunica moltissimo con il corpo e le
modulazioni vocali dei suoi attori, attraverso i segni primordiali di cui
dissemina il palcoscenico, a cominciare da quelli elementari dei filosofi
presocratici: acqua, terra, fuoco, aria… Nekrosius si confronta con un romanzo
epocale di Dostoevskij, “L’Idiota”. E l'idiozia” del principe Myskin e di
Nastas’ja Filippovna è quella delle passioni e delle scelte, dell’ingenuità e
dell’inadeguatezza davanti alla vita, che pure procede su piccole cose: promesse
e tentavi di matrimonio, viaggi all’estero, tradimenti virtuali ed eredità
fisicamente bruciate. Se le emozioni sono solo una bussola nelle tempeste della
quotidianità, Nekrosius e la sua ruvida genialità possono indicarci come porci,
oggi, rispetto all’innocenza della metafisica, che Dostoevskij nel suo romanzo
oppone al bieco “materialismo” dei costumi, che vedeva diffondersi. Lo
spettacolo è diviso in quattro parti.

Prima Parte
Il principe Myskin, dopo aver trascorso quattro anni in cura nella clinica del
Professor Schneider in Svizzera, si prepara a ritornare in Russia. Sul treno fa
conoscenza con Rogozin il quale gli confida il suo amore per Natas’ja Filippovna.
Giunto a S. Pietroburgo, Myskin s’incontra con il generale Epancin, scoprendo
che è il compleanno di Natas’ja e si sta per sposare con Ganja, lo avrebbe
annunciato quella sera stessa, durante i festeggiamenti. A casa di Ganja Ivolgin
sopraggiunge Rogozin, che tenta di comprare la sposa a Ganja, promettendo di
consegnare centomila rubli entro la serata. Nastas'ja Filippovna decide di
fuggire con Rogozin e butta i centomila rubli dentro il fuoco del camino e sfida
Ganja ordinandogli di recuperarli dal fuoco e di impadronirsene.
Seconda parte
Sei mesi dopo. Il principe Myskin si reca a casa Rogozin, dove esplicita i suoi
sentimenti d’amore per Natas’ja. Rogozin tenta di accoltellare a morte Myskin
che sviene, colto da un attacco di epilessia. Tutti sono in visita a casa Myskin,
la generalessa Epancina capisce dalle lettere della figlia Aglaja, sorella di
Natas’ja, del loro amore e lo esorta a raggiungere la figlia immediatamente.

Terza parte
Aglaja scrive un messaggio a Myskin per fissare un appuntamento. Aglaja
raggiunge Myskin, ma scopre il suo amore per la sorella Nastas’ja. Aglaja
offesa, propone comunque a Myskin di essere suo amico e di aiutarla a fuggire da
casa, minacciano di sposarsi con Gavrila Ivolgin in caso contrario.
Quarta parte
Varja informa Ganja del fidanzamento tra Myskin e Aglaja. Il generale Ivolgin si
reca dal principe Myskin, annunciando che la sua vita è giunta al termine, lo
mette in guardia da Rogozin intimandogli di fuggire all’estero con Nastas’ja
Filippovna. Aglaja conduce Myskin da Nastas’ja e Rogozin e davanti alla sorella
chiede di scegliere tra le due. Myskin sceglie Nastas’ja. Aglaja disperata si
toglie l’anello di fidanzamento e scappa. Il giorno seguente il principe Myskin
si reca a casa di Rogozin, il quale confessa di avere ucciso Nastas’ja
accoltellandola di prima mattina. Entrambi decidono di mantenere il silenzio e
si stendono accanto al corpo ormai privo di vita di Natas’ja Filippovna.