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Il panorama artistico
italiano vanta un nome, eclettico, simpatico, vulcanico, affascinante. Ho avuto
il piacere e l’onore di conoscerlo personalmente ed oggi lo presento al pubblico
della rete: Max Sabatini.
Attore, poeta, scrittore, imitatore, cantante, presentatore; la lista si allunga
di doti nella carriera di max, mostrandosi nelle vesti più complete di un
artista, in grado di farci emozionare e ridere a crepapelle.
Ciao Max, come va?
Eh... e chi lo sa? Staremo a
vedere ed agiremo di conseguenza.
Iniziamo a conoscerti. Posso farti il terzo grado?
No, grazie, due mi bastano,
altrimenti poi aumentano le responsabilità.

Max nasce, cresce e vive?
Nasco a Siena, cresco a
Poggibonsi, vivo a Roma e so’ toscano, ma nun ce sto a capì na’ mazza!
La tua carriera ha inizio nell’89, crolla il muro di Berlino e Max che fa?
Inizio a muovere i primi passi
nell’ambiente radiofonico. Mi piace ascoltare musica alla radio e la possibilità
di essere io a metterla è un’occasione che non mi lascio sfuggire. Ho anche
condotto un programma tutto mio, che si chiamava “Pillole di Zucchero”, in
collaborazione con il direttore della radio. Facevo il conduttore e l’ospite
contemporaneamente. Tanto era tutto registrato.
Poeta, tanti ruoli... Quale il tuo preferito?
Qualunque, basta che mi permetta
di comunicare ciò che sento il bisogno di dire. Ho necessità prima di tutto di
parlare a me stesso e per farlo al meglio il pubblico è un ottimo amplificatore.
La vera arte è quella di saper vivere, tutto il resto sono solo strumenti per
cercare di dare sempre il massimo.

Un ragazzo semplice e un sogno tra le stelle, dove sta Max?
Potrei risponderti che Max è il
classico ragazzo semplice, che sta con i piedi per terra, ma sarebbe una grande
ipocrisia. Bisogna avere il coraggio di stare tra le stelle, perché vivere al
meglio è la cosa più giusta. L’importante è ricordarsi che ognuno può farlo e
ciò che è da evitare è quello di ritenersi gli unici, i migliori ed
insostituibili; è sbagliato e pericoloso. E poi paradossalmente è proprio questo
atteggiamento che ti rende comune.
Allora, cosa vuole fare Max da grande?
Lo studente che fa la gavetta.
Perché imparare e crescere è la migliore delle attività, è stimolante. Ti fa
sentire sempre giovane, è l’idea di avere una prospettiva davanti, che ti da lo
stimolo per alzarti la mattina, o per non dormire la notte, perché l’ispirazione
per una canzone ti è appena venuta a trovare. Ritenersi arrivati, darsi una
definizione, lo trovo molto riduttivo, mi fa paura.

Leggendo il tuo curriculum risaltano diverse collaborazioni e/o incontri: Enzo
Salvi, Paolo Bonolis, cosa hai imparato da loro?
Da loro ho sicuramente ho
imparato e sto cercando, per quanto possibile, di metterlo in pratica, ad avere
un atteggiamento professionale verso questo lavoro. Spesso mi dimentico che
quella dell’artista è un’attività come le altre e che come tale ha bisogno di
regole. Io sono così anche nel tempo libero, ecco perché non riesco mai a capire
quando è che sto lavorando.
Ti abbiamo visto nella fiction "Il sangue e la rosa", come è stato lavorare
in un set tanto vasto accanto a nomi come Virna Lisi, Alessandra Martinez,
Ornella Muti , Gabriel Garko e tutti gli altri?
Ho avuto solo una particina di
pochi secondi, così come in altri film, ma respirare quell’ambiente fa sempre
bene, è una scuola sul campo. Vedere i grandi che lavorano e rubare con gli
occhi.

Dove incontreremo Max
prossimamente?
Probabilmente al supermercato,
visto il tipo di appetito che mi ritrovo; quello è il luogo in cui mi si vede
più spesso.
Nella fiction italiana secondo te, si dà spazio ai veri talenti?
Qui si tocca un tasto dolente.
In nessun settore si dà spazio ai veri talenti, nemmeno in ufficio. Molti miei
amici, dopo un colloquio di lavoro, si sono visti rifiutare l’assunzione, perché
eccessivamente preparati. In televisione, poi, tutta la concentrazione è per i
reality; la gente che studia, viene considerata ingenua, perditempo. Per fortuna
che i veri talenti alla fine ce la fanno sempre, in un modo, o nell’altro. E’
questo il loro talento principale.
Qualche nome? …
Ah, no, non faccio nomi e,
comunque non dico niente, se non in presenza del mio avvocato.

E il tuo?
A me piace quello che faccio ed
essere quello che sono. Questo è il più alto grado del successo. Il fatto che lo
sappia anche il mondo intero è solo una cosa in più.
Che ruolo ti piacerebbe interpretare?
Come ti dicevo prima, il mio
obiettivo è comunicare, non importa come. Qualsiasi ruolo mi va bene. Sto anche
scrivendo delle sceneggiature sul genere comico/sociale, con messaggi anche
forti.
Televisione, cinema, o teatro?
Sono tre esperienze diverse. Ma
il vero attore si vede a teatro. Cinema e televisione può farle chiunque, anche
se nei limiti ovviamente. Nel teatro invece non c’è spazio per ruoli minori. O
sei bravissimo, o è meglio che te ne stai nel pubblico e non è detto... anche
per applaudire ci vuole talento.

Essere ed apparire …. Pare sia uno dei grandi contrasti della vita quotidiana
e della società odierna. Una foto patinata ed un cervello in fuga; pupe e
secchioni, non esiste davvero l'unione di questo?
Certo che fra queste cose c’è
unione. Esiste solo l’essere. Non puoi prescindere da questo. Se vuoi solo
apparire, irrimediabilmente sei colui che appare.
Il mondo del lavoro oggi si propone ai giovani con estrema durezza, poche
speranze e lunghe salite, si “sgomita” tra scorrettezze e poca meritocrazia. Per
non parlare della precarietà. Ma, realmente, per affrontare il nostro futuro
cosa dobbiamo fare? Hai un consiglio?
Un coniglio ?!? Ah no, un
consiglio…. Perdonami, pensavo di colpo mi avessi scambiato per un
prestidigibiti…presbigitidi…presdigibi……insomma un mago. In effetti un pò mago
lo sono, per essere riuscito a sopravvivere fino ad oggi, alle difficoltà della
vita. Quindi un pò tutti siamo maghi, visto che non sono il solo ad essere qui;
per questo motivo il mio consiglio è quello di non sprecare energie a pensare ai
problemi, ma usare i propri “poteri”, per riuscire ogni giorno ad inventarsi la
vita. Le difficoltà sono solo delle opportunità nascoste. Se oggi ci troviamo a
questo, perché la gente è stata abituata a non avere fiducia in se stessa. Hanno
tutti bisogno di un lavoro fisso con un “padrone” che ti dice quello che devi e
che non devi fare. Nessuno vuole pensare, o avere responsabilità. Tutti
preferiscono avere qualcuno che lo fa per loro. Da lodare quando le cose vanno
bene, da additare come tiranno sfruttatore, quando le cose vanno male. Così,
mettiamo la nostra vita nelle mani degli altri. Questo accade anche nella
religione, la gente dice di credere in Dio, ma poi paga l’otto per mille,
affinché qualcun’altro lo faccia per loro. Nessuno, se non pochi eletti, ha il
coraggio di incamminarsi da solo alla ricerca della propria spiritualità. E’
meglio comprarne una già fatta e organizzata in tutto e per tutto; anche nelle
punizioni da ricevere, se s’infrangono le regole. Ecco qual è il mio consiglio:
infrangere le proprie regole nel rispetto delle regole altrui. Un modo per
guardare il mondo con occhi diversi e scorgere orizzonti, là dove ci appariva un
limite. Una vera sfida che prevede solo vincitori, perché, comunque vada……sarà
un successo.
Adesso ti saluto lasciandoti al tuo lavoro, ma non prima di averti dato un altro
consiglio molto importante: “Non lasciare mai niente al caso e nel caso, fatti
fare una ricevuta, non si sa mai…….

Versatile ed intelligente, simpatico e professionale Max, un augurio
(bisogna stare attenti con gli artisti, con l’incoraggiamento giusto quindi ci
manteniamo vaghi ….) dunque di realizzare al meglio ciò che desideri!
Intanto a voi lettori consiglio di visitare il suo sito www.maxsabatini.it e
seguire la sua carriera perché sono certa sentiremo parlare presto a gran voce
di questo artista.
Ed ora Max, che ne dici di un buon caffè? ...