
E come da promessa, ci ritroviamo a distanza di poco più di un anno, per
un’altra intervista accattivante, con lo scopo di far avvicinare sempre di più
un pubblico affezionato alla bravura, alla cordialità e alla bellezza di
Patrizio Pelizzi; giovane attore emergente, che con il trascorrere del tempo ha
saputo mettere a frutto le sue doti a livello di recitazione.
Distretto di Polizia 7, una fiction seguitissima e la fortunata partecipazione,
che ti ha visto guest star, nel ruolo di Flavio De Mola, ce ne puoi parlare?
Certo, carissima, eccoci qua, come ho detto “CarpeDiem” e ci rivediamo a
distanza di un anno e tre mesi…Sono molto contento d’incontrarti in questa sera
del 7 novembre 2007… Sì, io volevo partecipare a tutti i costi a questa serie
televisiva, perché sono sette anni che riscuote grande successo e ho fatto per
ben tre volte il provino. In realtà avrei dovuto recitare in un altro ruolo, più
importante, poi, alla fine, si è deciso per quello di Flavio De Mola. E’ stata
una grande soddisfazione poter lavorare in questa fiction di successo Sapevo che
il protagonista principale era Massimo Dapporto; attore che stimo e rispetto
molto, perché, oltre ad essere un figlio d’arte, è una persona di grandissima
esperienza a livello cinematografico e teatrale. Inoltre, colgo l’occasione per
esprimere tutta la mia simpatia nei confronti dei colleghi con i quali ho
lavorato, tra l’altro bravissimi, a partire da Enrico Silvestrin, Simone
Corrente e Gianni Ferrari…Tutti comunque fortunati ad essere stati inseriti in
una serie televisiva così collaudata.

Gente di Mare 2, una parte da cattivo, forse un ruolo che ti si addice poco,
considerando questo tuo viso d’angelo…
E’ vero, in realtà feci il provino anche per la parte inerente ad un altro
personaggio, poi i due registi Giorgio Serafini e Andrea Costantini, mi hanno
voluto rivedere ed è stata una sfida, proprio per sfatare questa immagine di
buono mi hanno messo alla prova, per la parte del cattivo. E se per loro è stata
una sfida, per me lo è stata di più; significava avere un personaggio
completamente diverso dal mio modo di essere. La bravura, la genialità di un
vero attore è quella di saper gestire qualsiasi tipo di ruolo. Ho studiato molto
per interpretare questo personaggio, non tanto per quanto riguardava i movimenti
scenici, tra l’altro a me piace l’azione; infatti recitavo nel ruolo di un
pilota di un idrovolante. Calarmi nei panni del personaggio è stato bello. Pensa
l’abbiamo girato in Calabria, a Tropea, Capo Vaticano, dove ci sono dei paesaggi
stupendi, luoghi, tra l’altro ai quali sono particolarmente affezionato, perché
ci andavo spesso da bambino. Dall’hotel S. Lucia, dove alloggiavo per le riprese
della fiction, vedevo in lontananza l’isola di Stromboli, è stata una bella
esperienza… Anche qui ho avuto il piacere di lavorare con dei bravissimi
professionisti, come Lorenzo Crespi, Flavio Fulcro, Vanessa Gravina… Speriamo di
tornare a recitare nella prossima serie, se ci sarà Gente di Mare 3, incrociamo
le dita, in questo mestiere ci vuole sempre tanta fortuna…
Il teatro e la tua recente recitazione nell’Amleto…Il contatto con il grande
pubblico, ogni sera davanti a centinaia di occhi che ti scrutano. Cosa si prova
e quanta emozione riesce a trasmettere un simile palcoscenico?
Premetto che ogni volta che faccio teatro, pur “nascendo” dal cinema, è sempre
una grande emozione. Innanzi tutto ogni sera hai un pubblico diverso e devi
essere all’altezza di sorprendere lo spettatore con delle nuove emozioni. Alla
fine, l’attore cos’è? Un venditore di emozioni, poi, dipende da come le vendi
queste emozioni. Questo stato di sinergie lo percepisci, perché chi recita è
appagato dagli applausi e allo stesso momento il pubblico s’impossessa di ciò
che riesci magistralmente a trasmettere. L’Amleto è un classico del teatro
impegnato, io ho interpretato il ruolo di Laerte; un personaggio molto
complesso. Penso, che facendo teatro, acquisisci maggior sicurezza anche quando
ti capitano dei provini, sia per le fiction televisive, che per il cinema.
Quando giri delle scene cinematografiche, puoi permetterti di sbagliare, di
ripetere la scena, a teatro no, non puoi sbagliare. Lo consiglio a tutti, anche
a livello amatoriale, è un’esperienza bellissima.
Sono soddisfatto di questa tournée e spero di continuare in futuro….
Il ruolo di Paolo nel cast dove avresti dovuto recitare con un’attrice
straordinaria come Virna Lisi… Cos’è accaduto? Perché non se n’è più fatto
nulla?
Per me è stata una nota dolente…Pur studiando e facendo tanta gavetta, non è
facile raggiungere determinati obiettivi. Questo era un bellissimo ruolo, che mi
permetteva di mettermi alla prova con una grande artista come Virna Lisi…
Scusami, ma mi emoziono sempre quando m’intervistano, nonostante fra di noi ci
sia questa bella amicizia, ormai da anni… E’ stato un ruolo molto sofferto,
nonostante l’approvazione del regista Gianni Lepre, ma è andata male…Comunque,
il titolo di questo telefilm è Conta su di me e andrà in onda per la fine del
2008. Mi dispiace non avere avuto questa opportunità, però sento che prima, o
poi, arriverà un’altra buona proposta professionale. Sono molto perseverante e
caparbio, ma anche sognatore e per l’attore il sogno è tutto. Senza sogno, non
si può essere artista…

Oltre a tutto questo, cos’altro hai realizzato di così importante nel corso del
2007?
Devo dire che il 2007 è stato anche abbastanza proficuo… Ho lavorato e fra le
varie cose, c’è anche uno spot pubblicitario, per una famosa marca di detersivi,
la Dash. Era da tanto che non giravo uno spot, l’ultimo risale al 1999 ed era
per la Omnitel; famoso gestore telefonico… Questa volta sono stato scelto da un
regista inglese, Simon Neil, dopo aver fatto tre selezioni ed un provino finale.
Sono stato felice di questo riconoscimento… Del resto io “nasco” come attore di
spot pubblicitari. I miei esordi, con la Findus, per i bastoncini di pesce, con
l’Algida... Questa ultima della Dash è andata in onda per sei mesi, non male,
direi…
Hai mai pensato di recitare in un musical?
Sì, perché no? Ho seguito anche altri musical, come quello di Riccardo Cocciante,
sì, mi piacerebbe… Non ho questa grande voce da cantante, però sono intonato, un
mio insegnante me l’ha detto… Un musical non mi dispiacerebbe… Mi stai facendo
venire in mente, che dovrò iniziare a fare qualche provino, a proposito di
questo…
Cinema e musica sono andate spesso a “braccetto”, molte sono le colonne sonore
che hanno contribuito al successo di un lavoro cinematografico. Ma che
importanza dai alla musica, pur non essendo un musicista?
La musica fa parte della vita. Già la mattina, quando ti svegli e senti il
cinguettio degli uccellini, o il miagolio dei gatti, beh, già quella è musica!
Per me, poi, è veramente importante… Tutte le mattine, dopo essermi svegliato,
mi preparo e nel frattempo ascolto musica, perché mi piace e mi dà la carica. Le
colonne sonore dei film sono fondamentali, li rendono completi, basti pensare a
quei colossal firmati Ennio Morricone, oppure al più recente Titanic… Per ciò
che riguarda invece la musica d’autore, ascolto volentieri Ron; in particolare
il brano Joe Temerario, nel quale mi rispecchio molto, poi Baglioni, Ramazzotti,
Luca Carboni, Vasco Rossi, ce ne sono tanti…

Un luogo dove ti piacerebbe
vivere?
Eh…questo me lo chiedo sempre…A me piace tantissimo il contatto con la natura,
poi, invece, sento l’esigenza della città… Però, penso che con il passare degli
anni, sceglierò un luogo dove ci sia pace, tranquillità. Tu sai che amo molto la
Toscana e l’Umbria, perché sono delle regione dove prevale il verde, la natura…
sicuramente dovrò “sposare” questi luoghi.
Cosa pensi dei reality show, tipo l’Isola dei famosi e simili?
Mah, guarda, rispetto ogni forma d’arte, se così si può definire, perché sta
diventando una forma d’arte… Molti dei mie colleghi hanno preso parte a questi
reality, anche se personalmente non è nelle mie priorità. Alcuni reality
prevedono un copione, altri, come l’Isola dei famosi, sono più veri, più
autentici e la lotta alla sopravvivenza diventa elemento fondamentale per andare
avanti. Sicuramente serve anche ad artisti che sono stati messi da parte per un
pò, o addirittura dimenticati, ti dà la possibilità di rimetterti in gioco e nel
caso di artisti emergenti, avere la possibilità di farsi conoscere meglio dal
pubblico. Una cosa che non mi piace particolarmente del reality, è che mette
troppo a nudo i sentimenti dell’artista. Per me, l’attore, più cela un alone di
mistero e più è attore. Se ci fosse maggiore riservatezza, sarebbe meglio…
Comunque, non si sa mai che un giorno anch’io possa ritrovarmi fra i
partecipanti di un reality, non si sa mai…
Progetti futuri?
Ho fatto dei provini e speriamo bene… Chi lo sa? Non ne parliamo per
scaramanzia, ma speriamo che possa presto tornare a fare cinema, fiction…me lo
auguro.
Il Settimo Senso news ringrazia Patrizio Pelizzi per l’indiscussa gentilezza e
disponibilità dimostrataci, sia da un punto di vista professionale, che in
qualità di amico e grande sostenitore da sempre, del nostro giornale telematico.
Io ringrazio voi, è sempre un piacere. Ringrazio te, in particolare e a questo
punto, auguro a tutti un felice 2008, pieno di soddisfazioni e belle speranze. A
presto.