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Eccoci nella seconda ed ultima parte del nostro itinerario nella interessantissima Tuscia romana; avevamo finito di visitare Tuscania e i suoi dintorni e ci apprestavamo a lasciare la cittadina.
Lasciata quindi Tuscania alle nostre spalle, prendiamo verso nord toccando i paesi prima di Piansano e poi di Valentano, visibile su un poggio a circa 500 metri di altitudine con la torre della Rocca e il campanile della Collegiata; nei dintorni sono visibili numerose cave di pozzolana, dato che il territorio è di origine vulcanica.
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Siamo ai margini del lago di Bolsena e girando a sud ovest verso la costa tirrenica, raggiungiamo velocemente Ischia di Castro (Km 41 da Viterbo), |
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borgo medievale posto su uno sperone di tufo arroccato intorno al Palazzo ducale o Rocca, da cui si accede attraverso una porta ad arco sovrastata dalla Torre dell’Orologio |
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piazza di Sant’Antonio dove sorge il Palazzo municipale, si raggiungono la Parrocchiale di S. Ermete con un fonte battesimale cinquecentesco e uno stupendo affresco raffigurante la Madonna del Popolo, la chiesa della Madonna del Carmine e la chiesa di S. Rocco. Da visitare il Museo civico con vari reperti archeologici rinvenuti nella vicina necropoli di Castro (a soli Km 10) che vale sicuramente la pena di raggiungere |
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Da Ischia di Castro alla zona etrusca di Vulci la distanza è breve e dando uno sguardo al paesaggio, si nota la bellezza della campagna laziale coperta da una distesa di coltivazioni a grano. Giungiamo così a Montalto di Castro (Km 49 da Viterbo e 115 da Roma), centro agricolo della bassa Maremma attraversato dal fiume Flora che alimenta nelle vicinanze un piccolo lago artificiale. Nell’antico borgo medievale sono visibili la Torre civica con parti delle Mura, |
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il Palazzo del Chiarore, la Parrocchiale di Santa Maria Assunta (‘700) e il castello Guglielmi. |
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Visitabile è anche la centrale nucleare che tanto ha fatto discutere nell’ultimo decennio per quanto riguarda la sua trasformazione; sul posto c’è un Centro informazioni ENEL dotato di computer, pannelli e modellini audiovisivi e molte scolaresche vengono portate qui per far conoscere ai ragazzi come si produce l’energia.
Da Montalto di Castro incrociamo l’Aurelia (SS 1) che seguiamo in direzione di Roma fino al bivio di Tarquinia, situata su di un colle a Km 44 da Viterbo e anch’essa nota per l’area archeologica e i suoi monumenti medievali. |
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Tarquinia è tra le più antiche città etrusche della Tuscia e la parte “vecchia” sorgeva su una spianata detta “La Civita” divisa in due settori: in uno sono stati rinvenuti i resti dell’antico nucleo urbano con strade e case, mentre nell’altro detto “Ara della Regina”, si trova il basamento di un tempio risalente alla fine del IV sec. a.C. |
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A Tarquinia sorge un’importantissima necropoli che si estende in un’area di oltre Km 4 di lunghezza; numerose le tombe che la compongono tra cui quella dei Giocolieri, dei Cardarelli, delle Leonesse, dei Tori e la tomba del Barone. |
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Il centro storico è sicuramente di grande interesse a partire da Palazzo Vitelleschi eretto nel 1440 splendida costruzione gotico rinascimentale, |
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sede del Museo Nazionale che raccoglie reperti etruschi di inestimabile valore. |
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Tra le chiese, la più antica è quella romanica di Santa Maria di Castello risalente al 1121, con una slanciata torre medievale; |
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la facciata è semplice e rettangolare e l’interno a tre navate con un notevole pulpito e un fonte battesimale ad immersione. |
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Il Duomo ha un campanile isolato e all’interno si fa apprezzare per i stupendi affreschi del Pastura (XVI sec.). Lungo via di Porta Castello s’innalza la Torre del Seminario e subito dopo la Porta Castello sono visibili i resti del Castello della contessa Matilde di Canossa. |
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Da segnalare anche la chiesa di Santa Maria di Valverde, raggiungibile passando lungo le antiche mura della città; è una costruzione del duecento a tre navate con all’interno una tavola bizantina della Madonna col Bambino. In piazza Matteotti incontriamo il Palazzo Comunale romanico con davanti una fontana settecentesca |
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e nelle vicinanze la bella chiesa del Suffragio e i resti del Palazzo dei Priori. Percorrendo l’antico borgo e scorgendo altre torri e palazzi, giungiamo al quattrocentesco ospedale di Santo Spirito. In piazza S. Martino troviamo invece la chiesa più antica della città, quella romanica di S. Martino (XII sec.) e non lontana la chiesa romanico-gotica della SS. Annunziata; presso la via di Porta Spartana c’è inoltre la chiesa duecentesca di S. Francesco affiancata da un convento con un bel chiostro. |
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Tarquinia, come già detto, vanta un numero elevato di torri che ne caratterizzano il centro storico ed è definita per questo la San Gimignano del Lazio. |
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Nei suoi dintorni (circa Km 5) si possono ammirare le Saline di Tarquinia, una zona riconosciuta come riserva naturale per la protezione di numerosi uccelli; nel 1969 alcuni scavi archeologici nella zona, hanno riportato alla luce i resti dell’antico porto di Gravisca. |
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Poco più a nord si distende il lido di Tarquinia, uno sviluppatissimo centro balneare sulla costa tirrenica.
Qui di fronte al mare termina il nostro itinerario nelle zone della Tuscia, sperando di essere stato d’aiuto anche a chi è interessato alla storia etrusca, convincendolo a visitare questi paesi davvero interessanti. Come al solito vi aspetto al nostro prossimo appuntamento tra le bellezze del nostro Paese.
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CURIOSITA’ E GASTRONOMIA
VITERBO : oggetti di antiquariato, ferri battuti, bigiotteria; in trattoria si possono gustare i piatti
della cucina romanesca, ma anche le anguille del Lago di Bolsena, la cacciagione, la
imbracata (pasta e fagioli) e l’acquacotta, i salumi, le ciambelle all’anice e gli struffoli.
Il 3 settembre di ogni anno, 90 uomini vestiti di bianco e legati tra di loro da una fascia
rossa, trasportano in processione una torre riccamente illuminata di oltre 30 metri con
Santa Rosa, patrona della città, uno spettacolo ormai famoso in tutto il mondo e da
non perdere.
VETRALLA : il paese è noto per l’artigianato della terracotta. Possibili escursioni a Norchia (Km 5)
dove c’è un’importante zona archeologica e a Blera, un piccolo centro agricolo situato
a sud di Vetralla ( km 11), anch’esso di origine etrusca. Tra le manifestazioni che si
svolgono a Vetralla, l’8 maggio si festeggia “lo Sposalizio dell’albero sul monte
Fogliano”, presso l’Eremo di S. Angelo con un corteo di cavalieri in costume e gruppi
folcloristici; la Festa della Madonna del Carmelo che si celebra l’ultima domenica di
maggio con la statua della Madonna che attraversa le strade del paese; la Festa della
“Madonna del Soccorso” che si festeggia la prima domenica di settembre con una
solenne processione e la caratteristica Sagra del fungo porcino.
TUSCANIA : prodotti artigianali in legno, cuoio, pietra e ferro battuto e tipici piatti culinari come le
pappardelle alla lepre, i maccheroni con le noci, le “frascarelle” (pasta in brodo), la
“pezzata” (zuppa di pane) e i “piscialetti” (verdura). Tra le manifestazioni, la
“Benedizione degli animali”, sfilata dei Butteri in costume fino alla chiesa di S. Maria
del Riposo il 17 gennaio, in occasione della festa di S. Antonio Abate con la Sagra
della frittella al cavolfiore; Festa della Madonna del Cerro il 25 Marzo; Festa della
Madonna della Neve il 3 Agosto con pellegrinaggio al santuario e i festeggiamenti
popolari dei Santi Patroni dal 1 al 15 Agosto con spettacoli musicali ed il Palio dei
somari.
ISCHIA DI CASTRO : molto sviluppata l’agricoltura con grano, patate, legumi, barbabietole, oliveti e vigneti;
ancora in uso l’estrazione del travertino. Non lontano dal paese, il Santuario del
Santissimo Crocifisso, meta ogni anno di numerosi pellegrinaggi. Molto bella la
Rievocazione della passione di Cristo che si svolge lungo le vie del paese con una
processione il Venerdì Santo.
TARQUINIA : la cucina è basata sui prodotti della terra (abbacchio, lumache, funghi, carciofi, uve da
tavola) e del mare (aragoste, sogliole e orate). Tra le manifestazioni da ricordare: la
corsa dei facchini con la statua del Redentore a Pasqua; il palio delle Contrade con
sfilate in costume nel mese di maggio.
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